ANTONIO GHIRELLI: La ballata dell'emigrante

dalla rivista Fermenti n. 3

Scampanella il treno
alla stazione di paese.
Una nuvola di polvere
e arriva la corriera.
Una tofa nel porto
e in terra al molo
si apre finalmente
la dogana.

Emigranti.
Cafoni, ignoranti,
analfabeti,
gente di niente.
La valigia di cartone,
provoloni e salame
mischiati nel fagotto
alla frittata.
Una parlata incerta,
un sorriso spaurito.
I parenti sul marciapiede,
vestiti di nero,
e pił smarriti,
pił spaventati,
pił stonati
di chi se ne va.

Emigranti.
La madonna li accompagna.
Il prete piangendo
li benedice,
povero prete sporco
e cafone
come loro.
Chi teneva una vacca
chi teneva una stalla
chi teneva
quattro palmi di terra
una casa
un albero di frutta,
ora tiene un biglietto
e una lettera
per Broccolino.

Per Brusselle
Francoforte Parigi
Milano Torino
una lettera
e un biglietto.
Vi presento,
carissimo compare,
il compare Totonno,
il compare Gigino,
Pascale 'o fetente,
Ciccio lu guardiano,
Mariano, lu figghio de zia Rosa.
Non tiene una lira
tiene solo
genio di faticare
e fame.

Emigranti, signoria.
Non bianchi come voi,
si capisce,
quasi negri.
Gente sporca
ignorante
e scostumata.
Gente incivile,
mein Herr,
insensibile
agli uccelletti
al rispetto
dei giardini
al fulgore
dei cessi tedeschi.
Gente infame, mister.
Lesta di mano,
pronta di
coltello.
Gente nostra,
commendatore,
gente di mafia,
picciotti,
orfani, vedove
sicari
di mammasantissima.
Gente feroce
che spara,
eccellenza.

Emigranti.
Lasciateli sbarcare,
lasciate che alzino
i vostri grattacieli.
Lasciate che scendano
nelle vostre miniere,
Meglio a loro
il grisł
che ai vostri
bei ragazzi
biondi
forti, educati
super-vitaminizzati.
Lasciateli
zappare il West,
lasciateli
impazzire
alla catena di montaggio
del vostro sempiterno
maggiolino.

Lasciateli venire.
Uno straccio
di paga,
un sottoscala
per dormire,
una zuppa di cavoli
per sfamare
la fabbrica dell'appetito.
Per un pugno
di dollari
per una branca
di marchi
per una lurida
manciata di lire,
sono pronti a tutto.

Lasciateli crepare
nei luridi slum
delle vostre
Babilonie.
Teneteli lontani
dai vostri lussuosi
ristoranti.
Se osano
entrare nei vostri
stadi,
tenete pronti
i mastini.
Emigranti latini,
bruna canaglia
con baffi
basette
e brillantina,
gentile
che v'insidia
le donne,
lasciatela marcire
con tutta la marmaglia
di turchi
di armeni
di portoricani.

Emigranti del sud.
Gente che vive
per modo di dire.
Che vive
per morire.