ALEKSANDR IL'JANEN: Histoire d'Amour

traduzione dal russo e introduzione di Paolo Galvagni

dalla rivista Fermenti n. 221

Disegni di Agostino Raff

Disegni di Agostino Raff

Aleksandr Il'janen è poeta e prosatore. Nato nel 1958 a San Pietroburgo da una famiglia di origine finlandese, si è laureato all'Istituto militare di Lingue Straniere di Mosca. Per più di vent'anni ha lavorato nelle accademie militari in qualità di traduttore per gli stagisti stranieri. E autore di poesie, poemi, romanzi. Ha iniziato a pubblicare negli anni '80 in riviste clandestine (samizdat). Negli anni '90 le sue opere sono state pubblicate da riviste ed edi­tori indipendenti (l'editoria ufficiale continua a ignorarlo).
Attualmente vive nella città natale, dove si occupa di letteratura a tempo pieno. Ha vinto il primo festival moscovita del verso libero. Nel 1998 è stato candidato al prestigioso premio letterario russo Booker per il romanzo "Il fin­landese" (scritto qualche anno fa, ma pubblicato solo nel 1997).
Il'janen considera suo maestro Viktor Sosnora (n. 1936), illustre poeta di avanguardia (tradotto anche in italiano). La frequentazione di questo scrittore e del suo circolo letterario informale, creatosi a Pietroburgo negli anni '80, gli infonde un senso di libertà.
Quanto alla cultura italiana, di cui è un ammiratore, egli apprezza, nella letteratura, Dante e Pasolini, nel cinema, Fellini.
L'autobiografismo è un tratto essenziale della produzione di Il'janen. Molte sue opere sono scritte in prima persona o in forma di diario.
Lo sfondo delle storie narrate spesso è costituito dall'ambiente militare. Inoltre l'autore traccia un parallelo tra l'ufficiale e il monaco, accomunati nella vita ascetica: le privazioni del militare (e del religioso) possono giovare per rinvigorire l'animo (in questa riflessione, certo, non manca l'autoironia). Anche l'uso frequente di parole o frasi straniere rimanda alla professione di traduttore.
L'omosessualità segna la produzione di Il'janen. È un raffinato cantore dell'"amore diverso": non dipinge scene crude o volgari, ma al contrario affronta il tema con serenità e distacco.
Né tanto meno descrive lo scontro con la società: i suoi personaggi vivono la loro "diversità" senza travagli interiori o pressioni esterne

Disegno di Agostino Raff

Histoire D'Amour

tu e io ci siamo incontrati in una banja

la banja è un isolotto della santa Russia, salvo per miracolo

lì non è ancora svanita la fragranza russa:
del legno (tiglio, betulla, quercia...)

in mezzo all'imperante urbanismo l'intatta
Russia

in Francia non troverete banje pubbliche

scorre l'acqua come nel Gange santo per gli indù

si purifica il russo nel corpo e nell'animo

nella banja c'è ancora l'aroma del kvas (se versano kvas
sulle pietre)

nella banja è caldo come in India

la banja è il ricordo dell'India

la banja e il forno russo riscaldano i russi come
il sole, no: aiutano il sole in inverno
sono il sole invernale

intirizzito come un francese, mi è venuta nostalgia della gente e
sono corso nella mia banja in via Marat, costruita al posto
di una chiesa, che ricordo ancora vagamente - passeggiavo lì
spesso con la nonna

Disegno di Agostino Raff

mi sono spogliato pigramente e ho visto un giovane entrato
ho pensato: com'è bello
"senza aver ancora indovinato, senza sapere, senza amare"
ci siamo trovati nel vapore russo come a Tahiti

ora ricordo gli appunti di Gauguin: se n'è andato
in una foresta tropicale per ammirare i fiori
e ha preso con sé un giovane tahitiano per trasportare
semplici masserizie

Gauguin diventa mezzo matto per la passione
sazio della fragranza dei fiori
si getta nell'acqua fresca di un ruscello

pareva che non conoscessimo la lingua l'uno dell'altro

ubbidendo alla voce della passione mi sono avvicinato a lui

il corpo scuro del giovane....
come capisco il desiderio dei barbari, che bramano la sala
di un museo, nonostante la targhetta-tabù "Don't touch",
di toccare il marmo stupendo

nonostante la targhetta "Don't touch", dimenticando
la vecchia del museo dentro di me col suo urlo: non toccare, non toccare
l'ho sfiorato

una voce stupita e bellissimi occhi stupiti:
che fai?
ma come una statua non si è mosso

evidentemente la mia serenità e il mio calore si sono trasmessi a lui

era eccitato

[...]