"Tracce delle colonne d'Ercole" a cura di Silvana Folliero

I Quaderni di dialettica nascono dalla Madre-Idea del giornale, "Dialettica tra culture", dal 2002 ne sono usciti 5 numeri (redazione: Albanese, Folliero Scatamacchia).
Con l'incalzare degli eventi internazionali, politici e storici, il periodico di 4 facciate risultava troppo limitato, debole, mi stava stretto per contenuti e spazio; vengono così alla luce, "Quaderni di dialettica" da me curati e diretti, inseriti nella collana BIBLIOTECA DIANA, già esistente per la Poesia, Fermenti Editrice, che allarga ora alla saggistica, alla documentazione storica.
L'attuale primo quaderno vuole essere una testimonianza forte, decisa su ciò che accade nel mondo e che stiamo vivendo con passione e rabbia.
Tutto il materiale qui incluso rappresenta un esempio con la volontà di mandare un messaggio ai lettori, insieme alla speranza di provocare reazioni ed azioni atte a capire, a mutare il pensiero e il comportamento civile, umano, politico di tutti quanti noi.
Ma per arrivare a questo ci vuole un collettivo atto di volontà.
Si prosegue allora con l'Idea Madre di un confronto fra civiltà, religioni ed azioni, confronto con tutti i popoli della terra; nessun nemico. Esiste soprattutto la necessità di rapportarsi con la civiltà orientale, di ieri e di oggi, con teorie e filosofie da noi solo sfiorate, capite per metà o ripudiate.
Facciamo l'esempio del KARMA, trattato nel quaderno da Stefania Porrino, autrice di testi teatrali, fondamentali per un nuovo teatro e di un volume, Il romanzo del sentire (Ed. Bastogi), una profonda impostazione narrativa karmica comprende il cammino doloroso e faticoso dell'intera umanità.
Gli uomini, le donne con i loro corpi, parole e le loro coscienze (che sono poi la coscienza desta del cosmo) formano il tessuto connettivo dell'opera. Appaiono, dialogano diversi personaggi vissuti nei millenni che s'incuneano nella Storia, innestandosi al destino universale.
Fra tutti gli altri interventi desideriamo sottolineare la testimonianza di Nino Fausti che vuole aprire un varco etico nella melmosa pianura dell'attuale nostra società, dentro le falsità quotidiane sugli avvenimenti che si succedono vorticosi.
La crisi dell'occidente viaggia a grande velocità.
E la presenza ultima di Aldo De Jaco, che ci ha lasciato da pochi mesi, si solleva dai ricordi; è una presenza sempre viva per il forte impulso ideologico e culturale impresso durante tutta la sua vita.

La curatrice