È singolare questa raccolta in versi di Giuseppe Vigilante. Singolare in tempi di poesia intimistica e più ancora di estenuazione elegiaca.
Vigilante scrive con rigore, e insieme con passione, del mondo e dei tanti che vi passano nel dolore e nell'ansia. E poesia civile la sua, impregnata dalla Storia e dalle storie, terribili e confuse, nelle quali tutti annaspiamo.
La sua voce è di chi non intende Sottrarsi alla consapevolezza e alla partecipazione. Uomo di pena, di continuo informato delle sciagure del pianeta e da queste offeso e prostrato, seguita a sperare se ancora accusa, lamenta, grida.
Sono in gran parte ampi i suoi componimenti, accolti in strofe di versi liberi, fluidi e accesi. Molto estesi gli spazi in cui si muove, che ragione e sentimento lo conducono nei luoghi delle perpetrate rovine, delle guerre, delle ingiustizie.
Dalla prefazione di ELIO
PECORA
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