Claudio Pezzin è scrittore da penna di punta. Con il racconto La scherma si è scelta la materia più propria alla sua abilità. La scherma ha stile, ha fulmineità, ha ritualità: insomma è una scrittura. Pezzin ne scrive di conseguenza. Abbiamo detto "racconto", ma non è proprio così. Non c'è una vera trama: non e è plot, eppure c'è vicenda. Diremmo una vicenda senza vicende, fatta solo di stati, di figurazioni, di emblemi. Ci si entra nel mezzo seguendo i movimenti di un giovane uomo che si presenta bardato della sua tuta e della sua scienza da scherma: impugna l'arma con maestria e competenza esibitoria. Si chiama Ettore questo supposto agonista ed è tutto all'erta. Dall'inizio alla fine della esposizione narrante è sempre e costantemente all'erta e in tensione. Osserva tutto in stato di all'erta, nervosamente, nevrastenicamente, quindi in condizione di sofferenza esistenziale. Dalla prefazione di CESARE MILANESE
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