Ferma ma non ingiustificata invettiva, motivata nel merito, quella
che la scrittrice indirizza all'ex-adolescente che aiutava il
'gappista' Siro Biso contro i nazisti ed ora pretende di piegare il
mondo ai falsi valori dell'egemonismo a stelle e strisce. Rivolgendosi
direttamente alla celebre giornalista, la De Filippis non ha peli sulla
lingua:
"Io credo che la ma lotta contro il mondo arabo, contro la cultura
araba, non sia altro che la latra del tuo Super-io contro il tuo Es,
volta a riformulare il tuo Ego. la tua personalità, ma tu non
hai mai voluto porre fine alla lotta, non hai mai voluto allontanarti
da te stessa per poi ritrovarti, (...) Ecco cosa sono realmente la tua
rabbia ed il tuo orgoglio: sono i mezzi con cui il tuo fortissimo
Super-io combatte il tuo fortissimo, ma mai ascoltato Es"...
C'è voglia di un'altro mondo, anche perché, spiega la De
Filippis "La fascinazione del crollo delle due torri ha rappresentato
simbolicamente il rifiuto da parte di tutti, di ogni singolo
individuo-stato, verso un sistema mondiale dominato da un'unica
potenza. Ha rappresentato il rifiuto verso ogni forma di ordinamento
definitivo della vita del pianeta Terra e dei suoi abitanti. Si
è sentito, mai come ora, forte il desiderio di non essere
più ingabbiati in un sistema politico-economico-culturale
mondialeunico, sistema il cui simbolo erano le torri del World Trade
Center. Sistema che inevitabilmente era destinato a crollare sotto il
peso di una mondializzazione imposta, ma mai veramente condivisa". Un
libro che va letto e meditato. Un'opera frutto di una sana rabbia
controcorrente.